Veroniki Holding celebra quest’anno il 75° anniversario della fondazione di ButanGas - ButanGas

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Veroniki Holding celebra quest’anno il 75° anniversario della fondazione di ButanGas

 La storia di ButanGas ha avuto inizio in Italia il 13 dicembre 1948, grazie alla grande intuizione del Prof. Giuseppe Costantino Dragan, il quale, dopo essersi laureato in Giurisprudenza a Bucarest, ottenuta una borsa di studio nel 1940 si trasferì in Italia per studiare Scienze Politiche ed Economiche all’Università “La Sapienza” di Roma. Terminati gli studi, Dragan, comprese subito le grandi potenzialità del GPL e, grazie ad uno spirito pionieristico, decise di fondare ButanGas S.p.A. Aveva intuito, infatti, le grandi potenzialità di questo carburante, ancora poco conosciuto, ma che sarebbe diventato uno dei maggiori combustibili domestici e questo consentì alla sua azienda di crescere velocemente diventando uno dei principali player del settore.

Questo favorì la diffusione di un combustibile che poteva arrivare praticamente ovunque anche dove non esisteva una rete di distribuzione del gas e fece decollare il mercato in concomitanza con lo sviluppo dell’economia italiana nel dopoguerra. Da quel momento, la storia di ButanGas è stata una storia di visione, impegno e sviluppo.

La lunga storia umana e industriale di ButanGas prosegue oggi sotto il cappello di Veroniki Holding, fondata a Milano nel marzo 2010 come struttura unica di coordinamento del Gruppo dalla Dottoressa Daniela Veronica Gusa de Dragan che è alla guida del Gruppo da 30 anni, avendo ricevuto la fiducia e l’incarico direttamente dal Fondatore.

Il management della Holding è attualmente composto da: Dott.ssa Daniela Veronica Gusa de Dragan, Presidente Esecutivo; Ing. Christos Christofides Direttore Generale, Dott. Paolo Pellegrini Direttore Sviluppo Mercato GPL e Controllo Interno, Dott. Riccardo Gerosa Direttore Finanziario, Avv. Alberto Gallazzi Direttore Affari Legali, Ing. Mario Caruggi Responsabile Energie Rinnovabili e Dott. Francesco Lopez Responsabile Marketing e Comunicazione.

Veroniki Holding è al vertice di un Gruppo multinazionale che conta 1.420 dipendenti distribuiti in 9 Paesi Europei (Italia, Grecia, Romania, Germania, Polonia, Serbia, Austria, Francia e Spagna), dove opera nei settori del GPL, real estate, delle fonti rinnovabili (eolico, idroelettrico e fotovoltaico), in quello navale, della salute, degli imballaggi alimentari in r-PET e PP, della cultura e dell’insegnamento.

La distribuzione del GPL rappresenta il core business del Gruppo. In questo settore, oltre che in Italia con ButanGas, Veroniki Holding coordina le proprie consociate in Grecia con PetroGaz, in Romania con ButanGas Romania, in Germania con DrachenGas, in Polonia con DragonGaz, in Austria con PropanGas e in Serbia con ButanGas International. Nell’ottica di una diversificazione del business, il Gruppo negli anni ha consolidato la propria presenza anche nel settore delle energie rinnovabili investendo in progetti che abbracciano l’eolico con un parco in Romania di 25 MW, inaugurato nel 2011, l’idroelettrico con 7 centrali in Italia e il fotovoltaico con un parco a Catania.

Sin dal 1948, anno della fondazione, la proprietà del Gruppo è rimasta in mano alla stessa famiglia, che ne conferma i valori anno dopo anno, in particolare con la mission di creare valore con integrità, a beneficio di clienti, dipendenti e stakeholder, con l’obiettivo di essere un’organizzazione sempre più efficiente, solida, sensibile all’ambiente e sostenibile.

 

GPL: ENERGIA DEL FUTURO

Oggi il GPL è considerato una delle fonti energetiche più importanti e grazie alle sue caratteristiche può essere considerato una delle «energie del futuro» che avrà un ruolo fondamentale nella transizione energetica. Ciò che lo rende prezioso è l’essere il combustibile fossile più sostenibile, che può essere dunque un validissimo sostegno nella lotta ai cambiamenti climatici.

Il GPL può essere considerato il carburante ponte verso la decarbonizzazione del 2050: continuerà a ricoprire una funzione di primo piano nel mix energetico e l’auspicio è che, insieme agli altri combustibili gassosi alternativi, vada progressivamente a sostituire quelli liquidi e solidi molto più inquinanti.

Il GPL è, infatti, un sottoprodotto dell’estrazione e raffinazione del greggio e del gas naturale e se non venisse recuperato sarebbe comunque bruciato e andrebbe perso. Rispetto agli altri combustibili tradizionali, inoltre, il GPL ha basse emissioni di monossido di carbonio e idrocarburi incombusti. Anche le emissioni di ossidi di azoto (Nox), di anidride carbonica (CO2) e di polveri sottili sono decisamente più basse di quelle correlate all’uso di altri carburanti e questo lo rende un gas che non favorisce l’effetto serra.

Quando si parla di transizione energetica, dovremmo poi abbracciare un concetto di transizione che possa essere equa e giusta per tutti. Infatti, fino al 2050 i combustibili liquidi, gassosi e solidi di vario tipo continueranno a fornire un importante contributo al mix energetico perché, se è vero che le rinnovabili cresceranno molto, è facile prevedere che non basterà per lo scenario Net Zero entro il 2050. La sostenibilità non può prescindere dall’analisi dell’intera filiera, ovvero neutralità dei combustibili, neutralità tecnologica e analisi del ciclo di vita. Quest’ultimo aspetto dovrebbe essere lo strumento base di comparazione per prendere tutte le decisioni: non esistono solo le aree urbane ma ci sono anche quelle rurali che in Europa contano circa 137 milioni di persone per le quali occorrono politiche ad hoc. Il GPL è il carburante ponte per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo perché, insieme al BioGPL, è una fonte di energia disponibile ed economica che potrà aiutare a decarbonizzare le aree off-grid, grazie alla facilità di trasporto e stoccaggio allo stato liquido.

 

RESPONSABILITA’ SOCIALE

Il Gruppo attraverso entità culturali collegate – come l’Università Europea Dragan, la Fondazione Europea Dragan e la Fondazione Generale Stefan Gusa – porta avanti progetti che contribuiscono alla diffusione della cultura, dell’istruzione e di tutti quei principi sui quali il Gruppo Dragan ha basato e basa la propria filosofia.

Menzione a parte merita il Decebalus REX, la gigantesca riproduzione del volto di Decebalo, ultimo Re dei Daci, realizzata e finanziata dal Prof. Giuseppe Costantino Dragan. Il monumento è unico per le sue dimensioni, avendo 42,9 metri di altezza e 31,6 metri di larghezza ed è ad oggi l’opera megalitica più alta d’Europa. Il Decebalus REX è stato scolpito su una roccia che domina un’ansa del Danubio, a Orsova in Romania.

Il Gruppo presta, inoltre, massima attenzione al tema della Responsabilità Sociale, attraverso donazioni a enti no profit, associazioni per l’infanzia, associazioni culturali, ospedali ed enti di ricerca. Tra i progetti più recenti, si ricordano la realizzazione di 5 laboratori di patologia clinica dotati di attrezzature sanitarie all’avanguardia e 3 centri scolastici frequentati da bambini di strada in India – progetti gestiti e realizzati da Katia Ambrosini e la sua squadra di Skychildren Onlus Monza – e in ambito sanitario la donazione alla Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di un sistema robotico per il trattamento chirurgico di patologie oncologiche. Figura centrale di questo progetto è stato il Dott. Prof. Ugo Pastorino che, con la sua professionalità e disponibilità, ha fatto da anello di congiunzione tra le due istituzioni. Grazie a questa donazione, il servizio pubblico potrà migliorare i suoi trattamenti. Un messaggio forte e di grande valore di come il privato possa aiutare a supplire le mancanze del pubblico.

Pubbliredazionale – Corriere della Sera

Pubbliredazionale – Sole 24 Ore

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